Eccoci qua, pronti a costruire un centro tavola con legno, agrumi, candela rossa e.. vediamo.. pungitopo o agrifoglio?
Ma si assomigliano, pungono, bacche rosse, saranno la stessa cosa?!
Se simili nell'aspetto e nella tradizione, sono differenti per le loro proprietà e caratteristiche botaniche, che andremo in seguito a scoprire
Queste piante, simbolo del Natale, venivano appese all'interno o all'esterno delle case per scacciare gli spiriti maligni, perché con le loro foglie pungenti, erano in grado di allontanare il male.
Inoltre sono sempreverdi, perciò considerate allegre e feconde
I Germani le appendevano per onorare il dio dei boschi, i Romani, durante i Saturnalia di dicembre, si scambiavano gli auguri donandosi questi rametti.
Scopriamone ora peculiarità e proprietà
Il pungitopo (Ruscus aculeatus) è tipico del nostro sottobosco: pianta perenne, raggiunge un’altezza di circa 70 cm e, se trova spazio, si estende notevolmente.
Quelle che sembrano foglie sono in realtà rami appiattiti, che terminano con una spina.
Il frutto è una bacca rossa, contenente due semi.
In passato si utilizzava per pulire i camini e per conservare i formaggi, proteggendoli dai topi.
In fitoterapia si utilizza il rizoma con radici per le ottime proprietà venotoniche , antinfiammatorie ed astringenti, sfruttate nel trattamento delle emorroidi e delle varici, sia per uso interno che in pomata. Possiede anche una leggera azione diuretica ed ipotensiva.
Per i geloni e’ ottima una crema a base di Rusco e Centella
Una curiosità: in epoca di carestia di generi coloniali, i semi di Rusco torrefatti venivano sostituiti a quelli del caffè.
L’agrifoglio (Ilex aquifolium) può raggiungere anche 10-20 m di altezza:si presenta come un arbusto dal tronco grigio, ha foglie coriacee verdi- azzurre, fiori bianco rosati e bacche rosse.
Presenta numerose spine nella parte bassa come difesa, salendo invece scompaiono.
I suoi fiori sono utilizzati nella floriterapia di Bach ed il rimedio è noto con il nome inglese di Holly
La personalità Holly è vulcanica, esplosiva nelle sue manifestazioni di rabbia, soffre di invidia e gelosia; è separata dall'altro, non riesce a provare compassione vera.
L’essenza floreale placa la tempesta emotiva, aiuta a metterci nei panni dell’altro ed apre all’Amore universale.
Pianta legata alle festività e’ il vischio (Viscum album): perché baciarsi sotto il vischio assicura amore eterno? Il riferimento è una leggenda nordica, che ha come protagonista la dea Freya ed i suoi figli: Balder, re del Sole, buono ed amato, e Loki, dio del Male, intenzionato ad uccidere il fratello.
Saputo del pericolo, Freya cerca di salvare Balder, chiamando in soccorso ogni pianta ed animale, ma si dimentica del vischio.
E Loki usa proprio questa pianta per intrecciare un’arma appuntita che uccide il fratello .
Freya, disperata, piange sul vischio e le sue lacrime generano bacche perlate, che ridanno vita al figlio.
Da allora la dea ringrazia con un bacio tutti coloro che passano sotto la pianta, ritenuta simbolo dell’amore che sconfigge la morte, e promette protezione eterna all'amore di chi si scambia un bacio sotto la pianta.
In fitoterapia si utilizzano i rametti fogliati e le giovani gemme per le proprietà ipotensive e per le infiammazioni articolari degenerative
Ed infine, ecco Christmas bell, fiore del Bush australiano della famiglia dei gigli, chiamato appunto campana di Natale.
Il fiore rosa intenso ha la forma di una campanula rivolta verso il basso.
È il fiore di chi fatica ad esprimere i propri desideri, rimanendo piuttosto “nella mancanza”.
Invece nutrire i desideri e manifestarli significa volgere l’energia verso nuove conquiste e confidare nell'abbondanza universale
Il compito di questa essenza è insegnarci che l’universo ha in serbo ricchezze per noi.. che vanno poi accolte con la stessa gioia e gratitudine di un bimbo che scarta il regalo inatteso la mattina di Natale!
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